Fipe Cesena: lettera aperta sui baristi e il problema della sicurezza

Nei giorni scorsi i giornali cesenati hanno riportato la notizia di un
marocchino ubriaco che ha picchiato il gestore del bar Bianconero perchè si è rifiutato di servirgli da bere. Il gestore cinese è nostro socio della Fipe.

A lui abbiamo espresso la nostra solidarietà e ci sentivamo di farlo anche pubblicamente per rimarcare il fatto che spesso si sottovalutano i rischi i baristi devono affrontare ogni giorno. La nostra categoria ha a che fare quotidianmente con le persone, ogni tipo di persona che entra come avventore e si assume la responsabilità del suo servizio forse più di qualsiasi altra attività: basti pensare solo al nuovo codice della strada e al modo in cui correpsonsabilizza i baristi nello svolgimento di interventi a favore della sicurezza attraverso i controlli sui tassi alcolici dentro il locale. Disavventure come quella occora al gestore del bar Bianconero sono purtroppo più frequenti di quelle che si pensi, anche se non si arriva per fortuna così spesso alle percosse. Ma situaizoni di pericolo in cui conti il sangue freddo del pubblico esercente non sono affatto rare nel nostro territorio come in tutt'Italia: le cronache nazionali di questi giorni sono piene di casi analoghi a Novara, Milano, Chieti e Roma.

La Fipe Confcommercio ringrazia il barista cinese per quello che ha fatto: non solo per aver rispettato la legge (che impone di non dare da bere alle persone ubriache) ma perchè ha fatto ciò che gli dettava la coscienza, pagando sulla propria pelle. Riaffermando la figura sociale del barista come avamposto della sicurezza, della civiltà e del servizio alla città

Angelo Malossi, presidente Fipe cesenate



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