Assemblea calda su piazza della Libertà: Comune succube delle Sovrintendenze

"Se anche avessimo voluto, non avremmo mai potuto realizzare il parcheggio interrato in piazza della Libertà perché le Sovrintendenze non ce l'avrebbero mai permesso".

Lo ha detto il sindaco Paolo Lucchi in apertura ad un incontro tenutosi alla Confcommercio in cui è stato presentato il progetto della nuova piazza pedonalizzata realizzato dall'architetto Gino Malacarne (anch'egli presente insieme agli assessori Maura Miserocchi e Matteo Marchi) che sacrificherà il parcheggio a raso per creare uno spazio ad hoc per fiere e manifestazioni recintato da alberi e impreziosito da due fontane (costo: 3,1 milioni di euro, inizio lavori a marzo 2013).

Il sindaco è stato categorico: non torneremo indietro, accettiamo consigli per migliorare questo progetto, ma non parliamo più di parcheggio.

Nel suo intervento introduttivo Lucchi aveva sciorinato le cinque comunicazioni pervenute dalla Sovrintendenza di Ravenna e da quella di Bologna, intercorse dal 1993 al 2002, che negavano formalmente la possibilità di realizzare il parcheggio interrato. (Chissà perché l'amministrazione precedente, questo Lucchi non lo ha detto, ha indetto un concorso europeo il cui progetto vincente, anch'esso dell'architetto Malacarne, includeva il parcheggio interrato!).

Lucchi ha anche menzionato la nota relativa al 31 luglio 2009 (era sindaco da meno di due mesi) con la quale ha scoperto come quel parcheggio interrato fosse per le Sovrintendenze già da molti ann un'ipotesi irrealizzabile,

Gli è stato tuttavia  obiettato dal pubblico, e in particolare dal presidente di quartiere Centro Urbano per la Confcommercio Emanuela Drudi, che ci sono parcheggi interrati in tanti centri storici di città italiane (come ad esempio Bologna e Firenze) e anche in quelle realtà le Sovrintendenze hanno provato ad esercitare un'azione di ostacolo, ma gli amministratori sono stati in grado di far prevalere le ragioni di chi vive in superficie rispetto a quelle dei reperti del sottosuolo che non possono essere prioritarie rispetto alle altre. Insomma: la politica è stata capace di intervenire. Perché a Cesena no?

Lo stesso presidente onorario del Pri Mario Guidazzi in un intervento molto critico sulla scelta di togliere il parcheggio dalla piazza ha messo in luce che in piazza Almerici vent'anni fa gli scavi sono stati effettuati dalla Parcheggi spa per realizzare i parcheggi meccanizzati interrati in bocca alla Malatestiana, segno che evidentemente allora la voce in capitolo di chi ha fatto l'intervento è stata capace di prevalere sulle Sovrintendenze nonostante anche in quella sede si sapesse bene, come poi è avvenuto, che si rinvenissero reperti. Perché su piazza della Libertà la politica non ha avuto voce in capitolo?

Non è che l'esibito veto delle Sovrintendenze, ha sostenuto la Drudi, diventi una foglia di fico esibita per coprire l'inazione politica?

Confcommercio e commercianti hanno bocciato il progetto e hanno sostenuto che l'eliminazione del parcheggio provocherà danni irreparabili alla rete distributiva del cuore urbano e agli stessi fruitori. "Le attività stanno chiudendo – ha detto la negoziante Monica Novelli, titolare di Avenida _: in via Strinati due negozi cessano l'attività. In una situazione come questa l'arredo milionario della piazza diventa un lusso, bisogna intervenire per salvare il commercio".

Sul merito del progetto non sono mancate le critiche: c'è chi ha detto che la pavimentazione della nuova piazza non dovrà rappresentare un continuum rispetto a quella di corso Mazzini che purtroppo si è ammalorata in fretta. Il presidente Fiva imprenditori ambulanti Alverio Andreoli ha rimarcato che l'assetto prefigurato della nuova piazza con le alberature che delimitano vari spazi, mal si addice all'utilizzo dell'invaso della piazza come sede di sagre e rassegne perché finisce col rilegare dei banchi in spazi coperti dalle alberature. I residenti della Valdoca si sono detti molto preoccupati per l'eventuale parcheggio selvaggio  nei pressi delle loro abitazioni una volta chiusa la piazza.

Il presidente Confommercio Patrignani ha messo in luce che non è corretto parlare di 66 posti in meno con la chiusura di piazza della Libertà, nel senso che quel numero di piazzole va moltiplicato per le tante ore di utilizzo di quei posti e ha aggiunto che se quello di piazza della Libertà è storicamente il parcheggio più utilizzato in città, un motivo ci sarà pure. Altri commercianti hanno aggiutno che quando il sindaco computa il numero presunto dei posteggi liberi e non utilizzati include anche quelli distanti dal centro, inappetibili per lo shopping.

Guidazzi ha ripercorso la sequela di parcheggi interrati previsti e mai realizzati a Cesena da fine anni Ottanta a oggi: via Garampa, giardino pubblico, Foro Annonario e ora piazza delal Libertà e ha osservato che gli scambiatori sono stati creati non a caso dove ci sono i centri commerciali e chi si reca in auto in quelle aree di sosta finisce per essere indirizzato alla grande distribuzione.

Confcommercio, commercianti e pubblico hanno dunque ribadito la loro contrarietà al progetto di piazza della Libertà tant'è che il presidente Patrignani ha chiesto al sindaco di fare marcia indietro, ma Lucchi ha detto chiaro e tondo che non lo farà.

Il dibattito, però, si è svolto in un clima leale e corretto, senza strepiti e ciascuno degli interlocutori ha presentato argomentaizoni probanti a sostegno delle proprie tesi.

Patrignani ha riconosciuto al sindaco di essere molto bravo nell'argomentare le proprie argomentazioni, così come Lucchi ha rimarcato che il rapporto "rude" con il presidente Confcommercio è costruttivo e contraddistinto da reciproca stima.

Chi si aspettava commercianti irosi e inferociti è rimasto deluso perché gli interventi del pubblico sono stai molto lucidi ed efficaci. Al sindaco che giustamente ha esibito la sua coerenza nel realizzare la pedonalizzazione di piazza della Libertà che era nel suo programma elettorale, Emanuela Drudi ha replicato che anche il parcheggio dell'Osservanza era previsto nel programma elettorale, ma non verrà realizzato, come dire: se vuoi essere coerente, devi esserlo in modo totale perché la coerenza parziale diventa incoerenza.

Ufficio Stampa Confcommercio



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