Olio senza scrupoli

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha messo in luce un giro d’affari illecito nel settore della commercializzazione dell’olio d’oliva stimato in 30 milioni di euro. Sono state sequestrate circa 400 tonnellate di prodotto di dubbia ed incerta provenienza riconducibile a diverse imprese attive in Puglia e Calabria.

Nel corso dell’operazione sono state emanate 16 ordinanze di custodia cautelare e 16 sequestri hanno coinvolto le aziende. Gli imprenditori accusati, con la complicità di indagati calabresi trasformavano olio di oliva comunitario in olio 100% italiano biologico che poi spacciavano fraudolentemente come tale sul mercato sfruttando il valore aggiunto delle menzioni made in Italy e biologico.

Marco Oreggia, curatore ed editore di Flos Olei, l’unica guida mondiale in doppia lingua (italiano e inglese) interamente dedicata al mondo dell’extravergine di qualità, nell’esprimere il ringraziamento all’eccellente lavoro degli organi di repressione per il lavoro fatto all’interno di due regioni che sono le prime nella produzione nazionale, precisa che si tratta di una frode non solo merceologica, ma qualcosa di più grave ovvero di mescolare grassi di diversa natura derivanti, probabilmente, dal circuito della raccolta degli oli esausti della ristorazione. Un momento particolarmente complicato dove purtroppo attecchisce il concetto di frode.

Qualche consiglio di Marco Oreggia ai consumatori nell’acquisto dell’olio è quello di non scendere mai sotto la soglia dei 6 euro, di fare particolare attenzione anche alle vendite porta a porta. Il prezzo non è l’unico indicatore. Acquistare un olio Dop o Igp perché è tracciato ed è certificato da assaggiatori esperti, con esami sensoriali dettagliati sul prodotto. Scegliere le bottiglie scure, possibilmente piccole, tenerle lontano dal freddo e dai fornelli, per evitare sbalzi di temperatura, e dalla luce, poiché l’olio è fotolabile. E ricordarsi di chiudere sempre le bottiglie per evitare l’irrancidimento.

In Italia, secondo l’osservatorio economico di Unaprol, il 14% di tutta la superficie coltivata a biologico è olivicola pari a circa 165mila ettari. La produzione Bio risulta maggiormente concentrata in Puglia (33%), Calabria (30%) e Sicilia (11%). Produrre biologico costa di più ma proprio per questo si possono scontare sul mercato prezzi maggiori facendo leva sul concetto di produzione rispettosa dell’ambiente, molto apprezzata anche sotto il profilo etico. L’olio extra vergine di oliva 100% biologico veramente italiano, comunica Unaprol sconta, all’origine, prezzi maggiori che oscillano tra il 15 ed il 20% in più dell’extra vergine convenzionale. Margine di prezzo che al consumo registra aumenti anche del 105%; più del doppio – in pratica – rispetto al prezzo dell’extra vergine convenzionale sullo scaffale degli iper e supermercati.

Il danno di immagine ha molti risvolti. Economico, perché truffa i consumatori e ruba ai produttori onesti; di bandiera, perché indebolisce il made in Italy in tutto il mondo con una perdita di immagine; di origine perché in questo modo il vero prodotto italiano perde valore sui mercati.

Olio senza scrupoli



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