Fipe Confcommercio Cesena è accanto ai pubblici esercizi territoriali angariati

“Secondo il nostro direttore nazionale Fipe Calugi e noi sottoscriviamo – dicono i presidenti Angelo Malossi (Fipe baristi) e Vincenzo Lucchi (Fipe ristoratori) il governo farebbe bene a iniziare la settimana controllando il territorio invece di massacrare un settore che invece è già di suo massacrato.
 

E’ il caso di dire “Basta, la misura è colma. Se il governo vuole vedere centinaia di migliaia di persone che vengono in piazza a protestare verso modalità che sono incomprensibili, allora questo è il modo giusto. Non ne possiamo veramente più. Nessuno ci coinvolge e la mattina ci vediamo le notizie sui giornali”. 

 

“Ma il problema – sottolineano i presidenti Fipe cesenati  – è l’asporto dei #bar e dei #ristoranti dopo le 18? Viene da ridere solo a pensarlo, per non piangere,  La questione è che se ci sono dei bar e dei ristoranti, come anche dei supermercati, che sbagliano e non applicano le regole, vanno chiusi. Ma non si può massacrare un’intera categoria in questo modo. C’è gente che si è tolta la vita, tanti non reggono più a livello psicologico, non si può scherzare sulla pelle delle persone in questa maniera”.

 

“E’ del tutto evidente – aggiunge Fipe Confcommercio Cesena – che non sono i pubblici esercizi i luoghi del contagio, ma vengono visti come uno strumento per ‘spegnere’ le città e diminuire i movimenti. Ma non possono essere solo la ristorazione e l’intrattenimento a pagare il costo economico di questo d disastro totale. Siamo di fronte a una pandemia tragica e i pubblici esercizi stanno svolgendo un lavoro di grandissima responsabilità”.


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