Imu e Imposta di soggiorno

Imu e tassa di soggiorno mettono in ginocchio gli alberghi italiani. L'anno si chiude con un -6 per cento di clientela italiana ed un -10 per cento di fatturato. "Le imprese ricettive italiane rischiano un default di massa".

È una tempesta di tasse quella che si sta abbattendo sulle imprese turistico-ricettive italiane, proprio in un’annata come l’attuale che avvia a chiudersi con un -6% di clientela italiana ed almeno un -10% di fatturato.

Da una parte l’imposta di soggiorno, cresciuta nel suo ammontare annuo da 150 milioni a 175 milioni di Euro (+17%), con un incremento del 28,5% di Comuni che nel breve volgere di pochi mesi (da luglio ad oggi) sono passati da 332 a 426 pronti a riscuotere la tassa.

Dall’altra l’Imu passata dai 320 milioni di Euro del 2010 (quando si chiamava Ici) ai 494 milioni di Euro (se l’aliquota applicata è quella dello 0,76%) e/o ai 689 milioni di Euro (se l’aliquota è quella dello 1,06%) di quest’anno, pari ad incrementi che oscillano nell’ordine dal +54,5% al +115%.

Alla vigilia delle dimissioni del Governo Monti, allo scioglimento anticipato delle Camere ed all’avvio della campagna elettorale, non possiamo non stigmatizzare il fatto che le imprese ricettive italiane rischino un default di massa, capace di provocare sul territorio nazionale nuova disoccupazione per almeno 50 mila lavoratori e la chiusura di 2/3 mila strutture ricettive.

L’impegno formale che Federalberghi-Confcommercio sollecita alle forze politiche è di porre il turismo tra i punti primari dei loro programmi elettorali, per non rischiare di regalare alla concorrenza internazionale quegli 83 miliardi di Euro di valore aggiunto che annualmente produce il settore, pari al 6% del Pil.

Fortunatamente a livello locale, ad oggi, risulta che solamente il Comune di Rimini abbia già applicato la tassa di soggiorno (già dal 1 ottobre 2012), mentre il Comune di Gatteo ha deliberato l'introduzione della stessa tassa a partire dal 2013. Per tutti gli altri Comuni è in atto la fase di discussione, con alcuni più propensi ed altri assolutamente contrari. Di certo bisognerà attendere di fare chiarezza sull'effettivo ammontare dei trasferimenti di risorse da parte dello Stato alle amministrazioni locali e sulla reale portata dell'Imu nelle casse comunali.



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