Ristori agli ambulanti fieristi fermi da febbraio

Che sia l’anno della rinascita dei mercati ambulanti, delle fiere e delle sagre: questo l’auspicio e la speranza fondata di Fiva Confcommercio cesenate, il sindacato dei commercianti su aree pubbliche di cui è presidente cesenate e regionale Alverio Andreoli.
“I mercati straordinari di Natale – afferma Andreoli – tenutisi in due domeniche da mattina a sera hanno avuto riscontro positivo, a chiusura di un anno difficilissimo anche per il nostro settore.

Fiva ha lavorato per assicurare che i nostri operatori potessero riaprire i banchi e a maggio i mercati hanno potuto ripartire in sicurezza, grazie alla sinergia con i Comuni del territorio cesenate, in anticipo rispetto alla fosche previsioni. Ciò è stato frutto di un serratissimo lavoro organizzativo si è trattato di una prova di grande efficacia nel ridisegnare gli assetti, con risultati positivi, come dimostra l’esperienza del mercato di Cesena e di tutti gli altri comprensoriali che hanno potuto continuare a fungere da punto di riferimento per la clientela. L’afflusso, con ingressi e uscite differenziati e controllati, banchi più distanziati e con spazi più larghi per rispettare i dispositivi di sicurezza, è stato nel complesso più che accettabile, ma sono sensibilmente diminuiti i ricavi. Il 2021 sarò l’anno dei vaccini sanitari e speriamo anche quello del vaccino economico per avviare la ripersa economica e, per per quel che ci riguarda, Fiva intende proseguire il suo impegno per qualificare i servizi mercatali riprendendo il processo avviato nel periodo pre-pandemico indirizzato a un ulteriore miglioramento dei servizi e una gestione dei servizi mercatali in cui le imprese posano giocare un ruolo da protagonista, in piena collaborazione con i Comuni, come è avvenuto fin qui”.

 

“Continuerà naturalmente – prosegue Andreoli- il nostro impegno per tutelare gli ambulanti fieristi che partecipano quasi esclusivamente a fiere e sagre nonché ad eventi a cadenza annuale sparsi in tutta la Regione, categoria inserita con il medesimo codice Ateco dei colleghi ambulanti. I fieristi da febbraio 2020 si sono visti annullare quasi tutte le fiere e le sagre: si tratta di imprese familiari per le quali è necessario un tempestivo intervento regionale a fondo perduto, adeguata ai mancati incassi dell’ultimo anno, da marzo a dicembre, calcolato in equa percentuale sui medesimi fatturati dell’anno precedente. Questa la richiesta che ho avanzato in qualità di presidente regionale Fiva, rimarcando che siamo in campo per difendere il diritto al lavoro da svolgere in sicurezza da parte dei nostri operatori, al centro della nostra Carta Costituzionale. Finora all’interno dei vari decreti ristori non sono stati inseriti contributi finora in favore dei commercianti ambulanti e fieristi alimentaristi, situati all’interno delle zone arancioni e nella conversione in legge dei vari decreti  i contributi a fondo perduto sono stati riconosciuti solamente ai commercianti ambulanti inseriti nelle zone rosse. Per questo continueremo a premere e a vigliare per l’ottenimento degli indennizzi dovuti, che peraltro sono sempre un piano B. Gli ambulanti fieristi, come tutti gli altri, chiedono solo di lavorare in sicurezza, e il lavoro sottratto lede la loro dignità”.



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