Fipe Confcomemrcio: “Spaccate nei pubblici esercizi: città chiusa città meno sicura. Apriamo in sicurezza le attività”

Imbrigliati al solo asporto e delivery, con ristori o sostegni che dir si voglia largamente insufficienti e, per di più, vittima delle spaccate e delle razzie notturne.

“Non c’è pace per i pubblici esercizi – affermano il presidente di Fipe ristoratori Vincenzo Lucchi  e baristi Angelo Malossi -: le spaccate notturne in locali del centro cesenate, precedute i giorni scorsi da altri atti vandalici a danno dei locali, inducono a una amara considerazione: la zona rossa e il relativo lockdown per molte attività, perché di fatto questo è in vigore in queste settimane, spengono la città e pongono le premesse per il degrado e la criminalità che alligna da sempre dove non c’è vita.

 

Purtroppo le telecamere per la videosorveglianza non coprono capillarmente  il territorio, nonostante un ambizioso progetto fosse stato lanciato dalla precedente amministrazione  anni orsono. Servirebbero, oltre alle telecamere, maggior controllo e presidio  per impedire che i criminali trovino sempre più terreno propizio nel buio e nel deserto che dalle ore tardo-pomeridiane fanno da padrone in città e che Fipe Confcommercio si auspica possano essere infranti al più presto. Ciò potrebbe avvenire con la riapertura dei pubblici esercizi che hanno dimostrato di poter lavorare e servire i clienti in piena sicurezza e che hanno fatto di tutto per applicare con puntiglio le regole dei protocolli”.



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